Non provo alcuna invidia
per quanti hanno tutto sottomano
e luccicano di sballo ogni santo giorno.
Io vivo di fogliuzze accortocciate
di alberi che ritornano a fiorire
sentendo le mie cure, il mio fiato
posarsi intorno a loro a rimodificare
la fine già segnata, il loro fato.
Io vivo senza il dono di allargare
le mie fortune immense
racchiuse in una mano.
Mi basta avere occhi per guardare
e poi saper riflettere senza timore
su quelle coincidenze, di fatto tanti amori
che riempiono i miei giorni
di gesti impercettibili e fervori
celati da silenzi e sempre giovani attenzioni.